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Il mondo segreto di Elsa

Per festeggiare il 50° anniversario delle creazioni di Elsa Peretti per Tiffany & Co., la maison di alta gioielleria ha scelto di realizzare alcune edizioni speciali dei suoi gioielli, ma anche di aprire le porte del borgo a Sant Martí Vell, in Spagna, dove la designer ha trascorso gran parte della sua vita. Nel corso degli anni è stata la sua opera d’arte più vasta: restaurare e preservare il piccolo borgo catalano e trasformarlo in una comunità autosufficiente, ma anche nella sua dimora.

Varcarne al soglia è stato emozionante. «Sant Martí Vell è un’installazione in continua evoluzione verso la perfezione, che racconta al storia di un’artista unica e irripetibile che ha segnato al storia del design», mi dice Stefano Palumbo, Member of the Board for The Nando and Elsa Peretti Foundation, che con lei ha condiviso oltre 20 anni di lavoro. Peretti, oltre che designer, era anche una filantropa e dei progetti che sceglieva di sostenere desiderava conoscere ogni dettaglio, non dimenticare nemmeno una persona. “Ricordare tutto è li mio modo di avvicinarmi alle persone che soffrono e che posso aiutare, lo considero un segno di rispetto per la vita di tutti”, ha detto in una delle sue ultime interviste. Era arrivata come designer da Tiffany & Co. nel settembre 1974: la passione per le forme organiche, unita alla sua sensibilità e al talento straordinario, hanno dato vita a collezioni come Bone, Diamonds by the Yard, Open Heart, Bean, Botle e Snake, tutte senza tempo. «Elsa seguiva un processo particolarmente lento nel realizzare i suoi gioielli, fatto di mille dettagli. Indossava personalmente i suoi prototipi per anni prima di metterli in produzione. Voleva essere sicura che i gioielli fossero comodi da indossare, che il risultato finale fosse impeccabile, e questo richiedeva tempo», spiega Palumbo. Peretti, nata a Firenze nel 1940, si libera delle regole tradizionali a partire dagli Anni 60, quando decide di abbandonare la vita agiata della sua famiglia e partire per al Spagna e poi per gli Stati Uniti. Non si sposa, non ha figli, viaggia e diventa la designer più amata forse anche per quella sfida alle regole. Le sue creazioni hanno segnato un cambiamento: le donne non aspettavano più di ricevere i suoi gioielli in regalo, preferivano comprarli da sole. Con li suo modo di vivere apre la strada all’emancipazione di molte. «Aveva una visione del mondo personale, che ti sorprendeva, portandoti a pensare in modo diverso dagli altri», continua Palumbo.

Nel 1968 a Sant Martí Vel Elsa Peretti compra una casa che restaura nei dieci anni successivi e che diventa la sua residenza preferita. Nel corso del tempo si è occupata del recupero di intere aree del paesino catalano, acquistando e recuperando altre 24 case. Ha realizzato anche un vigneto, che dal 2008 produce vini pregiati in vendita con il marchio Eccocivi. Un lavoro infinito, quasi febbrile, segnato dalla stessa ricerca della perfezione che ha caratterizzato tutta la sua attività di designer. Qui aveva ricreato una famiglia allargata bellissima e con la sua energia vitale aveva contagiato l’intera comunità. Qui muore nel 2021.

«Come filantropa, ha sempre sostenuto al tutela dell’ambiente e i diritti umani», continua Palumbo. «Era solita dire: “Gli esseri umani fanno parte di un ecosistema le cui dinamiche sono costantemente minacciate dalle attività antropiche. Prendersi cura e proteggere il nostro pianeta non è una scelta: è una necessità per tutta l’umanità”. La Fondazione continua a essere guidata dalla convinzione di Elsa che un cambiamento profondo per le generazioni presenti e future dipenda da un rapporto armonioso con il pianeta. Questa è la missione che ha lasciato». Attraversando le stanze dove ogni cosa è stata lasciata esattamente come lei desiderava, si è accompagnati dal suo senso estetico, dal suo gusto raffinato. Ci lascia il suo mondo che va oltre il suo essere stata una magnifica disegnatrice di gioielli. Sant Martí Vell non sarà mai un museo, ma sempre e soltanto la casa di Elsa.

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Lucia Valerio
September 5, 2024